Quasi quintuplicato il ticket sulle cure a raggi ultravioletti contro la psoriasi. Motivo, un adeguamento alle tariffe ministeriali. Ma un paziente protesta.

«Stangata» sui ticket per le cure di fototerapia, in particolare per i trattamenti «Puva» contro la psoriasi. Lo denuncia un lettore, affetto dalla malattia, che per questo motivo deve annualmente ricorrere alle cure della Dermatologia dell’ospedale Maggiore di Parma.

«La terapia Puva è passata da 9,65 euro per sei trattamenti a 41,15 per otto trattamenti: un aumento troppo rilevante e senza preavviso», scrive il paziente, documentando il pagamento del ticket prima e dopo il rincaro.

«È vero, c’è stato un aumento considerevole dei costi, scattato da pochi mesi – conferma Claudio Feliciani, direttore della Dermatologia dell’ospedale Maggiore – È un adeguamento alle tariffe già praticate in altre Regioni. Il ticket precedente infatti non riusciva minimamente a coprire i costi delle prestazioni, considerando che abbiamo due apparecchiature molto costose, una a raggi Puva e l’altra a raggi Uvb, e che abbiamo un’infermiera dedicata per queste prestazioni ambulatoriali, oltre ad una specialista il cui contratto è purtroppo di recente scaduto e non è stato rinnovato».

La direzione sanitaria dell’ospedale chiarisce che la Regione ha recepito le indicazioni del decreto ministeriale del 12 gennaio 2017 (pubblicato nel marzo 2017 sulla Gazzetta Ufficiale) che stabilisce i nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) e la relativa compartecipazione alla spesa. Una «rettifica» dei costi, così viene definita, che fa schizzare il ticket per una singola seduta Puva, in tutte le strutture pubbliche dell’Emilia Romagna, da 1,60 euro a 9,65 euro. «Un aumento notevole, per questo l’abbiamo introdotto solo di recente, facendo sì che un ciclo medio di otto terapie avesse come tetto di spesa poco più di 40 euro», spiega Sergio Di Nuzzo, responsabile dal 2003 del Centro di fototerapia e fotobiologia del Maggiore.

Nel 2017 le richieste per terapie a luce ultravioletta al Maggiore sono state 3.924, per un totale di oltre 10 mila sedute. Non solo psoriasi: negli ambulatori della Dermatologia si trattano anche vitiligine, micosi fungoide, dermatite atopica e tutte le malattie infiammatorie cutanee.

«Assieme a Brescia, siamo rimasti uno dei maggiori centri del Nord», dice Di Nuzzo. E c’è un motivo: «Molti centri hanno abbandonato questi trattamenti perché non rientrano nelle spese», aggiunge Feliciani. E questo nonostante «si tratti di cure efficaci e meno dannose di altre per i malati», dice Di Nuzzo.

All’orizzonte ci sono poi nuove terapie, come i farmaci biologici immunosoppressori che agiscono contro molecole specifiche che attivano la malattia. Promettenti, ma che non risolvono il dilemma dei conti della sanità pubblica: un trattamento costa più di mille euro al mese.

Articolo a cura di Monica Tiezzi.
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